Quando si parla di settori in cui si utilizza il laser, il primo pensiero corre alla medicina. Può quindi sorprendere sapere che questa tecnologia, che si basa sulla scoperta di alcuni dettagli straordinari relativi alla luce, da tempo, e non poco, è parte integrante dell’industria della moda, una delle più importanti del nostro Paese.
Laser sui tessuti: la sua storia
Il laser è una tecnologia che ha iniziato a essere parte della quotidianità di milioni di persone nel 1917, grazie a una scoperta di quell’inarrivabile genio che è stato Albert Einstein. Prima di vedere la sua introduzione nel campo della moda, però, è stato necessario attendere altri decenni.
Attorno agli anni ‘50 del secolo scorso, infatti, la filiera fashion è passata da ambito esclusivamente artigianale a settore che, per rispondere alle richieste del mercato, doveva sviluppare una produzione industriale massiva.
Nelle aziende, dove la filiera produttiva vedeva, tra i vari step, l’utilizzo di trance e fustelle, profili metallici con un lato più tagliente dell’altro avente lo scopo di imprimere una determinata forma sul tessuto una volta appoggiato lo strumento sulla sua superficie, vennero introdotte tecnologie in grado di ottimizzare i numeri della produzione stessa.
Fecero il loro ingresso negli stabilimenti dei produttori di abiti e accessori le macchine taglio laser tessuti.
Prima di arrivare alla loro elaborazione e all’impiego in ambito industriale, è stato necessario un percorso di evoluzione importante. Vediamone le tappe principali:
- 1965: inizio dell’utilizzo in campo industriale di una macchina per taglio laser, avente l’obiettivo specifico di praticare dei fori su dei punzoni in diamante.
- Inizio degli anni ‘70: impiego di questa tecnologia nel settore aerospaziale.
- Medesimi anni: impiego dei laser a CO2 per il taglio di materiali non metallici, tessuti in primis.
La tipologia di laser appena citata venne scelta per materiali diversi dal metallo proprio perché non giudicata sufficientemente potente.
I vantaggi del taglio laser dei tessuti
Il taglio laser dei tessuti è oggi uno dei fiori all’occhiello della filiera produttiva di tantissime aziende che, per conto terzi o con un brand proprietario alle spalle, producono abiti e accessori fashion.
Viene utilizzato in parallelo alle sopra citate tecniche tradizionali, ideali per piccoli lotti di prodotti, in quanto caratterizzato da diversi vantaggi interessanti. Ecco i principali:
- Grande velocità di elaborazione;
- alta precisione;
- semplicità di utilizzo;
- riduzione degli sprechi, grazie alla possibilità di non fare errore nei modelli sui vari tessuti.
Oltre all’esistenza del laser a CO2, è bene ricordare anche quella del laser a fibra. Non si può dire che uno sia migliore dell’altro: tutto dipende dall’obiettivo finale e dal budget di partenza.
Il laser a fibra, infatti, permette di ridurre i costi in virtù della sua compattezza e dell’impatto minore sul consumo di corrente.
Taglio ad acqua: perché utilizzarlo?
Da citare è anche l’esistenza del taglio ad acqua, che viene utilizzato nel momento in cui la delicatezza del tessuto non rende indicato il ricorso al laser a CO2.
Esistono tipologie di tessuti che si prestano meglio all’utilizzo del taglio laser?
Il taglio laser, in virtù delle evoluzioni tecnologiche degli ultimi anni, ha il grande vantaggio della versatilità.
Per amor di precisione, è però il caso di ricordare l’esistenza di tessuti che si prestano meglio di altri al suo utilizzo, ossia stoffe caratterizzate da fibre con un livello di aderenza e una capacità di flessione ottimali.
Tecnologia e creatività
Il pensiero dell’utilizzo del taglio laser in un ambito come la moda, fortemente legato alla creatività, può essere visto come un fattore limitante dell’inventiva.
Ormai non bisogna preoccuparsi di questo aspetto: le aziende hanno la possibilità di accedere a software di nidificazione che consentono di valorizzare al massimo l’aspetto creativo della moda analizzando tutti i dettagli del tessuto.